lunedì 26 luglio 2010

la clinica privata (parte 2: il risveglio)

Mi indicano dopo una ventina di minuti di fila, dove posso trovare il mio collega. Secondo piano a destra.Chiamo l'ascensore e quando si apre una suorina/pinguino mi sorride amorevolmente e sembra dirmi :io non ti giudico anche se a 30 anni non sei sposato, non hai procreato e porti una cresta. Io ti amo di quell'amore che solo Gesù Cristo può. E mi parla, mi parla di quanto l'ascensore faccia i capricci e di come nonostante lei si sforzi di capirlo lui la lasci sempre al piano sbagliato. Mi impegno per sorriderle e un pò apprezzo la sua cortesia, non tutte le pinguine di dio sono così..
Secondo piano. salutata sorella cortesia, aspetto su di una poltrona comoda il momento in cui il mio socio uscirà sotto morfina dalla sala operatoria. giro un pò tra i corridoi e tutte le infermiere e gli inservienti mi guardano un pò stupiti. E'chiaro che non sembro il cliente medio di una clinica privata che lavora soprattutto sulla chirurgia palstica,
Come in un film si aprono le porte della sala operatoria e il mio amico arriva in barella scortato da due infermiere. La più aperta delle due mi guarda e urla al mio amico ancora per tre quarti addormentato dall'anestesia che non sono così spaventoso come le aveva fatto credere e che la mia cresta è carina. Sono insomma un bel ragazzo e il mio amico le ha mentito. Io intervengo chiedendo spiegazioni e lei mi dice che il mio socio prima di addormentarsi le ha detto di non spaventarsi alla mia vista... capito lo stronzo? io mi presto per fargli da assistente e lui mi sputtana alle infermiere? vabbè.
Arriviamo in camera e subito noto un gran televisore al plasma, l'accendo e c'è la parabola. Wow! possiamo guardare i film in prima tv! visto che per le prossime 3 ore staremo in camera abbiamo un passatempo. Spio curioso tra i cassetti mentre il mio amico comincia a balbettare qualcosa, e chiaramente nel cassetto accanto al letto reclinabile, c'è il gran libro di preghiere e sotto un altro sulla madonna e sotto un altro sulla storia della clinica. Sembra a tutti gli effetti un tentativo di lavaggio del cervello, non riuscito però, visto che aprendo le brossure dei libri succitati mi sento Amstrong sulla luna: sono chiaramente il primo ad aprirli. Meno male .
Il mio amico ormai è sveglio e comincia a riconoscerle le cose e io comincio a riconoscere lui.
La prima frase completa che dice è un apprezzamento sessista nei confronti dell'infermiera e su quelli che secondo lui sarebbero i "lavori" che le riescono meglio.. non commento in maniera polemica. ridacchio scuotendo il capo e ascolto ancora i suoi sproloqui da morfina/machina.
Ora ridiamo insieme ricordando di quando eravamo adolescenti e lo sforzo gli fa uscire il sangue a fontana dal naso chiamo l'infermiera col pulsante/campanello aspettando che arrivi di corsa e invece mi risponde da una cassa collocata in alto sulla porta:che c'é?
Che c'è? come che c'è, ti sto chiamando ci sarà che il mio socio ha bisogno di un infermiera no? vabbè.. le dico che sta perdendo sangue e lei arriva in poco tempo e lo medica e lo pulisce. Io intanto, guardo un film con Verdone che si fa picchiare da una feticista russa bionda un momento incredibilmente divertente...forse mi sono pisciato sotto da quanto ho riso.. mah!
passate un paio di ore spettiamo che l'anestesista passi a controllare che si sia ripreso e lo dimetta. Fuori Bologna è ancora calda e visto che sono 14.30 non c'è ombra almeno qui in clinica c'è l'aria condizionata.

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